Con l’avvento sempre più corposo della tecnologia nelle nostre vite, la mole di dati da gestire diventa sempre più grande. Le nuove tecnologie ed i nuovi sistemi che di giorno in giorno integriamo nelle nostre vite, diventano qualitativamente sempre più sofisticati e pesanti. Byte su byte vanno a sovraccaricare i nostri dispositivi. L’archiviazione dei dati quindi diventa sempre più cruciale.
Oltre ai dispositivi fisici, vedi Nas, di cui abbiamo trattato in uno dei precedenti articoli (leggi articolo) col quale gestire e stoccare in locale tutti i nostri file, abbiamo un’alternativa alquanto valida e interessante da poter sfruttare. Parlo del Cloud o Cloud Computing che in parole semplici non è altro che un server a cui si accede tramite Internet. Non siamo più noi stessi a gestire e custodire i nostri dati. Li affidiamo ad aziende terze proprietarie di giganteschi data center sparsi in tutto il mondo.
Affidabilità, sicurezza e velocità sono le principali caratteristiche che contraddistinguono questi tipi di servizi. Ma non è tutto… L’affidarsi ai servizi cloud, ci consente di accedere ai file ovunque noi siamo, a patto di disporre di una connessione ad internet.
Diverse sono le aziende che ci offrono tutto ciò. Naturalmente ognuna di esse con una politica di gestione degli utenti differente. Previa registrazione alle piattaforme, le aziende ci mettono a disposizione uno spazio sul web. E’ qui, che si cominciano a vedere le prime differenze relative al tipo di offerta proposta ai clienti. Quasi tutte offrono un pacchetto base gratuito, una sorta di “demo” per testare il servizio. Una fetta di server (parliamo di qualche GB) a nostra disposizione per depositare i file. Qualora avessimo la necessità di disporre di ulteriore spazio, ecco qui che entrano in gioco i pacchetti a pagamento. Con pochi euro al mese, possiamo garantirci la disponibilità di giga su giga di spazio sui server dove caricare tutto ciò che vogliamo, a partire dalle foto, video, documenti, musica e tanto altro.
Oltre all’immagazzinamento dei dati, le aziende ci offrono anche altre funzionalità aggiuntive, come per esempio la possibilità di sfruttare, sempre tramite il cloud, dei software specifici sulle più svariate esigenze, in modo tale da lasciare svincolati i nostri dispositivi. In pratica andremo ad utilizzare ugualmente il software a noi utile installato e gestito però sui server remoti dell’azienda a cui ci stiamo affidando. Questo servizio però lo approfondiremo in seguito, in un altro articolo specifico.
Il punto cruciale e molto interessante di questo tipo di servizio è il backup. Infatti tutte le aziende a cui ci rivolgiamo, ci offrono in automatico il backup istantaneo dei dati. In pratica siamo protetti contro qualsiasi inconveniente e solo in casi davvero estremi rischieremmo di perdere tutti i dati. Questo è l’ennesimo punto a favore dello stoccaggio dei dati sul cloud, in quanto evitiamo di munirci di grossi e costosi sistemi di backup in locale. Naturalmente discorso valido per chi ha piccole quantità di dati da gestire o per situazioni specifiche come la mia, di cui vi parlerò a breve.
Un punto “parzialmente” a sfavore dello stoccaggio dati sul cloud invece, potrebbero essere un possibile attacco hacker. Le grosse aziende saranno più soggette a brutte intenzioni da parte di questi personaggi ma ciò non esclude che questo tipo problema colpisca anche i nostri sistemi installati in locale (nel 99% dei casi, i dispositivi che noi utilizziamo per lo stoccaggio dati ed i backup sono connessi alla rete quindi anch’essi esposti ad ogni tipo di rischio).
Dopo tante ricerche e verifiche, ho deciso che il servizio che faceva al caso mio era Dropbox. Azienda californiana nata nel 2007. Una delle prime a offrire un servizio del genere. Disponibile per Windows, macOS, Linux, iOS, BlackBerry OS, Android, Windows RT e Windows Phone.
In commercio vi sono altre piattaforme che offrono tale servizio ma non avendole testate a pieno mi trattengo dal parlarne. Per es., tra le più conosciute abbiamo Google Drive.
Dropbox utilizza un modello di business “freemium” dove viene offerto un account gratuito con una capacità di 2 GB di base, estendibili, in vari modi, fino a 18 GB in totale.
Ad esempio, si guadagnano 500 MB per ogni nuova persona invitata che si registri al sito e installi il software sul proprio computer. Io ho invitato 6 amici che mi hanno portato un guadagno di 3GB. È possibile aumentare ulteriormente lo spazio gratuito collegando il proprio account ai social network (fino a 640 MB), usando le versioni beta del programma (fino a 5 GB) oppure sfruttando le promo saltuarie offerte da aziende partner (vedi Samsung che con la registrazione al sito del mio Note 9 mi ha regalato 3 GB).
Ulteriore modo che mi ha consentito di ricevere in regalo altri GB è stata l’attivazione dei Caricamenti da fotocamera, opzione che consiste nell’abilitare il caricamento istantaneo di foto e video sulla mia cartella di Dropbox nel momento in cui eseguo lo scatto. Questa è una delle peculiarità che mi ha spinto fortemente ad intraprendere questa strada. Con grandissima comodità, nel momento in cui scatto una foto o giro un video dallo smartphone, nel giro di pochi secondi mi ritrovo i file sulla mia cartella di Dropbox, accessibile da pc e quindi con i file comodamente gestibili come più mi aggrada. Istantaneamente potrei quindi andare a eliminare le foto e i video dallo smartphone e ridurre lo spazio occupato.
I piani tariffari a pagamento permettono di aumentare lo spazio fino a 1TB e di guadagnarne altro invitando nuove persone a utilizzare il servizio. Il servizio può essere usato anche via web, caricando e visualizzando i file tramite il browser, oppure tramite il driver locale che sincronizza automaticamente una cartella locale del file system con quella condivisa, notificando le sue attività all’utente. L’interfaccia web consente il caricamento di file con dimensione massima pari a 300 MB ciascuno.
Ricapitolando, io gratuitamente ho ricevuto 2 GB all’iscrizione su Dropbox, 3 GB grazie agli inviti di 6 amici (500 MB/cad), 3 GB per la promo Samsung e 3 GB per l’abilitazione del servizio “Caricamento da Fotocamera” per uno spazio totale di 11,5 GB gratuiti.
Non ho sentito la necessità di acquistare altro spazio. Naturalmente, viste tutte le mie attività “digitali” lo spazio di cui dovrei disporre sarebbe smisurato e imprescindibilmente costoso. Avrei bisogno di TB su TB per stoccare tutto il mio materiale. Ecco il motivo per il quale dispongo anche di un Nas casalingo fondamentale per la gestione di tutti i miei dati. Dropbox, oltre all’utilissima funzione dedicata alle foto e video da smartphone, mi fa da “appoggio” per tantissimi documenti di cui ho bisogno giornalmente, ovunque io sia. Ho i miei file relativi al bilancio familiare (leggi l’articolo dedicato qualora ne volessi creare uno), i documenti dei miei investimenti, i file per la gestione del mio sito web, la musica e tanto altro ancora.
Insomma, consiglio vivamente questo servizio, che in base alle vostre esigenze potrà rivelarsi davvero utile.
Testate Dropbox e non ve ne pentirete. Ve ne sarei davvero grato se lo faceste tramite il mio link affiliato cliccando qui -> https://www.dropbox.com/referrals/mylittleworkstation o sul pulsante seguente.
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